È la ghiandola che regola la velocità del nostro metabolismo e del nostro pensiero.
Ha una forma a farfalla e si trova sulla parte frontale del collo; le due ali sono i lobi tiroidei.
Produce un ormone che ha due nomi diversi a seconda che sia nella forma attiva o no:
  • T3 attivo
  • T4 non attivo
Inoltre sintetizza la calcitonina, molecola coinvolta nella mineralizzazione delle ossa e nel metabolismo del calcio.
La sua attività è regolata dall’ipofisi attraverso un segnale stimolante detto TSH. Tra attività della tiroide e TSH c’è una inversa proporzione, meno attiva è più il TSH si alza.
Dal nome esteso dell’ormone tiroideo, triiodiotironina e tiroxina, si intuisce che per questo organo è fondamentale lo iodio che deve essere costantemente assunto con la dieta.
COSA FA L A TIROIDE?
  • Accelera il metabolismo
  • Regola la crescita
  • Migliora il funzionamento del cuore e dei polmoni
  • Avvia la degradazione dei grassi
  • Preserva la funzionalità sessuale si in termini erettivi che di maturazione di spermatozoi ed ovaie
  • Stimola la produzione di globuli rossi
     [Fonte immagine: www.aad.org/]

COSA SERVE ALLA TIROIDE PER LAVORARE BENE O PER TORNARE IN EQUILIBRIO?
A parte tutte le diverse patologie che possono colpire la tiroide, non qui trattate, valutiamo ora quali possono essere i suggerimenti per farla funzionare bene.

1.L’intestino la flora presente nell’intestino può influenzare il funzionamento della tiroide e, la composizione di questa popolazione microbica, dipende dallo stato di salute di questo organo. Se non vi è sufficiente assorbimento di iodio e selenio, indispensabili all’attività tiroidea, questa si riduce. Inoltre le disbiosi (alterazioni della flora con proliferazione di alcuni batteri che producono sostanze che infiammano la barriera intestinale) causano infiammazioni della tiroide ed agiscono direttamente sulla produzione di T3. Frammenti di batteri che siano simili a livello cellulare alla ghiandola tiroidea possono scatenare reazioni autoimmuni e quindi portare alle tiroiditi. In effetti malfunzionamenti della tiroide possono portare a malfunzionamenti intestinali.

2. Plastica inteferisce con il funzionamento delle ghiandole inibendo l’assorbimento dei nutrienti. Queste sostanze entrano negli alimenti attraverso l’inquinamento. L’acquisto responsabile degli alimenti è passo fondamentale per il benessere.
3. Glutine, latte e derivati, alimenti conservati animali sono fatti da sostanze molto simili alla tiroide a livello biochimico. Dunque due settimane a verdure fresche biologiche e cereali integrali può fermare i processi infiammatori in atto e permettere un’eliminazione delle tossine, che ostacolano il lavoro della ghiandola.
4. Evitare fumo ed alcol la nicotina induce l’ipofisi a far produrre più cortisolo dunque stimola la tiroide. Se il fegato è impegnato alla detossificazione dell’alcol non può contemporaneamente produrre l’enzima necessario al funzionamento della tiroide che rallenta
[Fonte immagine: Super Clube Fit]
5. Il sovrappeso il tessuto diminuisce l’enzima che trasforma T4 in T3, dunque rallenta la tiroide.
[Fonte immagine: prima.co.uk]

6. Coleus radice. Contribuisce a favorire la termogenesi e stimola l’enzima che produce T3.
7. Commiphora m. favorisce la conversione di T4 in T3.
8. Lycopus e. rallenta una tiroide veloce.
9. Mellissa o. antagonizza gli effetti di TSH, dunque riduce l’attività tiroidea.
10. Avena s. tonificante e contenitore di numerosi oligolelementi
11. Rosa c. utile nei gozzi tiroidei in terapie di lunga durata.
12. Cornus s. sanguinello.
13. Vitamina D nel caso dell’ipotiroidismo
Ferro
14. Vitamine B
15. Iodio
16. Selenio

L’integrazione deve essere sempre di alta qualità per garantire meno residui e per essere efficace. Lo stesso discorso vale per le piante officinali che devono essere estratte con metodologie che rispettino la loro attività e provenire da coltivazioni non inquinate.

Nessun integratore o pianta officinale di qualità può essere venduto a prezzi non congrui a quello che promette.

ALIMENTAZIONE
UNO DEGLI STRUMENTI PER CONTROLLARE VISIVAMENTE QUANTO ANDREMO A CONSUMARE è IL MONOPIATTO.
Nello stesso piatto avremo una parte (metà) dedicata alle verdure e la rimanente divisa tra proteine e carboidrati integrali.

 

[Fonte immagine: stammibene.it]

La colazione dovrebbe essere il pasto principale della giornata, il pranzo leggermente più leggero, la cena viene preparata togliendo la quota dei carboidrati.
Variare e sperimentare nuovi alimenti così andremo a ridurre l’insorgere di fenomeni di intolleranza. Non esistono solo grano e frumento. ORZO, RISO, FARRO, MIGLIO, QUINOA, AMARANTO … sono cibi da valutare.
Condire con semplicità: gommasio, olio extravergine in piccola quantità, aceto di mele o limone.
Evitare: broccoli, cavolfiori, prodotti a base di soia, rape.
Preferire:

  • cereali, carne, pesce (contenenti selenio)
  • Indivia, vongole, uova, spinaci, carote (contenenti Vit.A)
  • Pollo, salmone, tonno (contenenti Vit.B)
  •  Pistacchi, noci, nocciole, lenticchie, pomodori, mele, ananas (contenenti iodio)

Ricordiamoci che la giusta dieta è quella che non ci fa desiderare costantemente cibo tra un pasto e l’altro.