Quante sfaccettature Isabella poteva trovare se pensava alla “sua” leggerezza: i chili di troppo che non voleva più vedere, le gambe senza forma e gonfie, i movimenti lenti e spesso goffi, i pensieri opprimenti ed anche, perché no, gli anni che inesorabilmente si accumulavano. Già, ogni periodo di vita si stratificava sul precedente senza lasciare mai spazio al nuovo facendo depositare sul cuore pietre massicce bluastre o di un marrone sfumato.
Il nucleo di quei macigni era azzurro come il pensiero veloce ed efficace che vola in cielo e marrone fertile come la terra. Come liberarsi da tutto il superfluo che sentiva dentro ed attorno a sé; Isabella si chiedeva durante quei primi giorni di autunno.
L’autunno non è più la stagione che conduce al riposo, ma piuttosto l’inizio dell’anno lavorativo e lei desiderava più di tutto iniziare una nuova esistenza fatta di leggerezza.
Il nucleo di quei macigni era azzurro come il pensiero veloce ed efficace che vola in cielo e marrone fertile come la terra. Come liberarsi da tutto il superfluo che sentiva dentro ed attorno a sé; Isabella si chiedeva durante quei primi giorni di autunno.
L’autunno non è più la stagione che conduce al riposo, ma piuttosto l’inizio dell’anno lavorativo e lei desiderava più di tutto iniziare una nuova esistenza fatta di leggerezza.

“Forse far bollire dei chicchi di farro una settimana e poi di orzo un’altra e poi di grano saraceno un’altra ancora potrebbe essere un’idea di SEMPLICITÁ. Perché sempre pasta, magari di farro, di kamut, di grano saraceno, tanto per seguire la naturopatia moderna, manipolata e lontana dalle origini” pensa Isabella.
“Comporre il piatto con un pugno di chicchi lessi e conditi con solo olio d’oliva e qualche oliva taggiasca, della verdura cotta di stagione ed un po’ di pesce o ricotta o carne potrebbe completare la mia alimentazione”
“E poi la verdura cruda, certo la verdura fresca condita con gommasio, aceto di mele ed olio extravergine di oliva, magari quello toscano.”
“Comporre il piatto con un pugno di chicchi lessi e conditi con solo olio d’oliva e qualche oliva taggiasca, della verdura cotta di stagione ed un po’ di pesce o ricotta o carne potrebbe completare la mia alimentazione”
“E poi la verdura cruda, certo la verdura fresca condita con gommasio, aceto di mele ed olio extravergine di oliva, magari quello toscano.”

Isabella in fondo si sente una Gonzaga in questi giorni e desidera concedersi il meglio e pensare di scendere in centro Italia, anche se non proprio a Mantova, la rallegra. Isabella Gonzaga fu una donna colta e determinata e la nostra protagonista ne trae forza per trovare la costanza che la sosterrà dopo l’inizio che sta progettando quando il fuoco dell’entusiasmo rischia di spegnersi.
“Il mattino? La colazione?” si chiede, mentre una luminosa lampadina si accende, “yogurt di soia con tè verde e pane nero tostato con miele, oppure latte vegetale macchiato d’orzo con qualche mandorla e biscotti di farro secchi”.
“Il mattino? La colazione?” si chiede, mentre una luminosa lampadina si accende, “yogurt di soia con tè verde e pane nero tostato con miele, oppure latte vegetale macchiato d’orzo con qualche mandorla e biscotti di farro secchi”.
Noi aggiungiamo, a beneficio di Isabella, di consumare la parte proteica a pranzo e di riservare per la cena solo cereali in chicco e verdure. Questo ci permette di mettere a riposo gli organi digestivi e nel contempo di non alzare troppo la glicemia nelle ore serali.
Bene! L’alimentazione è nata dalla mente e dal cuore di Isabella che ora la sente sin nelle viscere è il caso di dire.
Sa che il suo intestino le sarà grato ed anche le acque accumulate lasceranno il suo corpo anche grazie a qualche rimedio vegetale che renda limpido il torrente che scorre dentro la nostra donna in procinto di cominciare a volare.
Bene! L’alimentazione è nata dalla mente e dal cuore di Isabella che ora la sente sin nelle viscere è il caso di dire.
Sa che il suo intestino le sarà grato ed anche le acque accumulate lasceranno il suo corpo anche grazie a qualche rimedio vegetale che renda limpido il torrente che scorre dentro la nostra donna in procinto di cominciare a volare.

La linfa di Betulla. Raccolta direttamente dagli alberi delle incontaminate foreste finlandesi alla fine dell’inverno era consumata già dai Celti come dalle popolazioni scandinave per motivi terapeutici. Le betulle, giovani promesse spose del bosco, sottili e maestose toccano anche i 30/40 metri di altezza e molto spesso vengono adottate da chi vuole decorare parchi e giardini. Simbolo di purezza e castità, segnavano l’inizio di un nuovo ciclo vitale, la porta per il nuovo anno celtico che iniziava a novembre, proprio come il nostro lavorativo prende avvio in autunno. Era considerata la “guardiana della porta” la pianta che apre al neofita la via del cielo. Chiudendo gli occhi, seduta sulla poltrona di velluto blu nella sua camera che dava sul lago, solo leggermente increspato dal vento, Isabella percepiva tutta la protezione di questa pianta che sentiva come giusta guida spirituale per questa nuova partenza che era al contempo fisica ed emotiva.
Mezzo bicchiere prima di colazione e mezzo prima di cena ci consente di eliminare l’acqua accumulata nel nostro terreno fisico, anche nelle cavità, nelle articolazioni, nei tessuti sottocutanei di viso, braccia, gambe ed addome. Isabella già notava gli occhi più aperti, perfetti per un trucco speciale sui toni caldi autunnali, l’anulare ballare dentro l’anello con lo smerando dai riflessi che sembravano specchiare il lago, le scarpette rosse vuote. Il corpo si “asciugava” come la saggezza popolare ha sempre definito il disinfiammarsi di un organismo.
La linfa è poi riserva di minerali, quali potassio, magnesio, manganese, calcio, ferro, zinco, fosforo.
L’azione disintossicante, preventiva di cistite e renella, di aiuto nel dimagramento, di rinforzo dei capelli e riequilibrio delle cuti grasse, di prevenzione nella pressione alta, sono regali fondamentali per il nostro benessere che questa pianta ci dà e che gli antichi ben sapevano valorizzare.
Mezzo bicchiere prima di colazione e mezzo prima di cena ci consente di eliminare l’acqua accumulata nel nostro terreno fisico, anche nelle cavità, nelle articolazioni, nei tessuti sottocutanei di viso, braccia, gambe ed addome. Isabella già notava gli occhi più aperti, perfetti per un trucco speciale sui toni caldi autunnali, l’anulare ballare dentro l’anello con lo smerando dai riflessi che sembravano specchiare il lago, le scarpette rosse vuote. Il corpo si “asciugava” come la saggezza popolare ha sempre definito il disinfiammarsi di un organismo.
La linfa è poi riserva di minerali, quali potassio, magnesio, manganese, calcio, ferro, zinco, fosforo.
L’azione disintossicante, preventiva di cistite e renella, di aiuto nel dimagramento, di rinforzo dei capelli e riequilibrio delle cuti grasse, di prevenzione nella pressione alta, sono regali fondamentali per il nostro benessere che questa pianta ci dà e che gli antichi ben sapevano valorizzare.

Isabella già vedeva le tende della cucina sala da pranzo fresche dell’ultimo bucato prima dell’inverno con le ciotole colme degli alimenti sani che aveva deciso di prediligere.
Sono le buone abitudini, poco ma buono soleva dire la sua nonna Matilde. Così Isabella avrebbe colto l’occasione di questa nuova stagione per eliminare il superfluo liberandola da tutti i pesi inutili e per non cadere in banali quanto inutili sensi di colpa e malinconie, avrebbe aggiunto alla sua colazione della Rodiola pianta che ha un posto di rilievo nel favorire l’adattamento e la capacità di reagire a situazioni critiche.
È specifica per lo stress a forte componente ansiosa, di irritabilità che dissipa le energie che andrebbero utilizzate per VIVERE.
Sono le buone abitudini, poco ma buono soleva dire la sua nonna Matilde. Così Isabella avrebbe colto l’occasione di questa nuova stagione per eliminare il superfluo liberandola da tutti i pesi inutili e per non cadere in banali quanto inutili sensi di colpa e malinconie, avrebbe aggiunto alla sua colazione della Rodiola pianta che ha un posto di rilievo nel favorire l’adattamento e la capacità di reagire a situazioni critiche.
È specifica per lo stress a forte componente ansiosa, di irritabilità che dissipa le energie che andrebbero utilizzate per VIVERE.


Nella sua routine quotidiana non sarebbe potuto mancare un “belletto” al tiglio: un bagnodoccia dal profumo fresco, dolce ed avvolgente con oli essenziali di limone, lavanda, menta e ricco di olio di jojoba per idratare la pelle che non pizzicherà dopo la doccia nemmeno se, dopo il sole estivo, si sta desquamando.
Il Tiglio è simbolo della longevità, della femminilità e dell’amore coniugale. Gli antichi solevano riunirsi in riflessione all’ombra delle sue fronde per prendere le decisioni che avrebbero influenzato la vita sociale ed economica della comunità; per questo è simbolo di giustizia e di amicizia.
Cattura il sole dell’estate, il caldo giallo oro e ce lo ridona ora, in autunno, quando qualche giornata di troppo fresco o di malinconia per l’addio che dobbiamo dare all’allegria delle spiagge, ci rende un po’ malinconici.
Il Tiglio è simbolo della longevità, della femminilità e dell’amore coniugale. Gli antichi solevano riunirsi in riflessione all’ombra delle sue fronde per prendere le decisioni che avrebbero influenzato la vita sociale ed economica della comunità; per questo è simbolo di giustizia e di amicizia.
Cattura il sole dell’estate, il caldo giallo oro e ce lo ridona ora, in autunno, quando qualche giornata di troppo fresco o di malinconia per l’addio che dobbiamo dare all’allegria delle spiagge, ci rende un po’ malinconici.


Isabella passeggiando sotto il colonnato di palazzo Te riorganizzava tutti questi pensieri e propositi ed ascoltava i primi risultati di ciò che già aveva applicato … mancava quella saponetta (simbolo per antonomasia dell’igiene semplice ed efficace) all’estratto di tiglio che l’amato Federico si apprestava a donarle … lo vedeva … in fondo al giardino … stava arrivando con quello sguardo sereno e fiero … “grazie mamma” sembrava voler dire.
